venerdì 30 dicembre 2011

Cambiamento

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.

Mohandas Karamchand Gandhi detto Mahatma

mercoledì 28 dicembre 2011

Crisi

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perchè la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere “superato”. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito.
E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.

Albert Einstein

giovedì 20 ottobre 2011

Precarietà

Studiate. Anche se nella vita è meglio furbi che colti. Anzi: proprio per questo. Per non arrendersi a chi vi vorrebbe più furbi che colti. Perché la cultura rende liberi, critici e consapevoli. Non rassegnatevi. A chi vi vorrebbe opportunisti e docili. E senza sogni. Studiate. Meglio precari oggi che servi per sempre.

Ilvo Diamanti

lunedì 17 ottobre 2011

Steve Jobs - discorso per il conferimento della laurea honoris causa

Sono onorato di trovarmi qui oggi insieme a voi per la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea in una delle più prestigiose università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dire il vero non sono mai stato vicino al diploma di laurea come in questo momento. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui. Niente di eccezionale. Solo tre storie personali.

La prima storia parla di come magicamente si compongono le tessere di un mosaico. Abbandonai il Reed College dopo sei mesi, ma continuai a frequentare l'università più o meno per altri 18 mesi. Ma allora perché avevo deciso di abbandonare gli studi? Tutto cominciò ancor prima che nascessi. Mia madre biologica era una ragazza madre laureata e decise di darmi in adozione. Era comunque decisa a fare in modo che venissi adottato da persone laureate e prese accordi affinché alla nascita mi adottassero un avvocato e sua moglie. Ma quando feci capolino su questa terra i miei potenziali genitori adottivi cambiarono idea e decisero che volevano una femminuccia. E così i miei genitori, che erano in lista d'attesa, ricevettero una telefonata nel cuore della notte: "C'è un neonato disponibile di sesso maschile, lo volete?". E loro risposero: "Certamente".
Quando la mia madre biologica venne a sapere che mia madre non si era mai laureata e che mio padre non aveva nemmeno finito la scuola superiore, si rifiutò di firmare i documenti per l'adozione e cedette solo qualche mese dopo quando i miei genitori le promisero che un giorno avrei frequentato l'università. E 17 anni dopo mi sono iscritto all'università.
Ma, ingenuamente, scelsi un'università che costava quasi quanto Stanford, tanto da prosciugare in tasse universitarie tutti i risparmi dei miei genitori che erano lavoratori di condizione modesta. Dopo sei mesi capii che non ne valeva la pena. Non avevo la più pallida idea di cosa avrei voluto fare nella vita e quindi non sapevo in che modo una laurea avrebbe potuto essermi di aiuto. E poi stavo dilapidando tutto il denaro messo da parte dei miei genitori in una vita di lavoro. Decisi così di abbandonare gli studi nella convinzione che comunque sarebbe andato tutto bene. All'epoca ebbi un po' di paura, ma a ripensarci è stata una delle decisioni migliori della mia vita. Nel momento stesso in cui decisi di abbandonare gli studi mi trovai in una condizione di assoluta libertà: non dovevo frequentare i corsi che non mi interessavano e potevo fare capolino nelle aule dove si tenevano lezioni che mi sembravano interessanti.

Il corso di calligrafia che cambia la vita - Non fu tutto così romantico. Non avevo più una mia stanza e così fui costretto a dormire per terra nelle stanze dei miei amici. Per comprare qualcosa da mangiare raccoglievo le bottiglie vuote di Coca Cola e le restituivo al deposito dove mi davano 5 centesimi per ogni vuoto e ogni domenica sera attraversavo a piedi la città per andare a consumare un pasto decente a sette miglia di distanza, nel tempio degli Hare Krishna.
Quella vita mi piaceva. Tutto ciò che imparai seguendo la curiosità e l'intuito si rivelò prezioso nella mia vita. Vi basti un esempio: all'epoca il Reed College offriva il miglior corso di calligrafia del Paese. Nel campus manifesti, avvisi, cartelloni erano scritti a mano con una calligrafia meravigliosa. Grazie al fatto che mi ero ritirato e non dovevo seguire un preciso piano di studi, decisi di seguire le lezioni di calligrafia per imparare a scrivere in quel modo. Imparai cosa era un carattere tracciato con grazia e uno sgraziato, imparai a variare la distanza tra i gruppi di lettere e capii cosa trasformava un lavoro tipografico in arte. Era una cosa bellissima, storica, artisticamente raffinata, di una raffinatezza che la scienza non riesce ad afferrare e trovai quel corso affascinante.
A quei tempi non pensavo che queste cose potessero avere una qualche utilità pratica nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando eravamo impegnati nella progettazione del primo computer Macintosh, mi resi conto che nella vita tutto serve.E tutte quelle cose che avevamo imparato finirono nella progettazione del Mac. È stato il primo computer con caratteri graficamente molto belli.
Se non avessi mai seguito quel corso all'università il Mac non avrebbe avuto tutti quei caratteri così belli e distanziati in maniera proporzionata. E dal momento che Windows ha copiato Mac, possiamo dire che queste caratteristiche grafiche non le avrebbe avute nessun pc.
Se non avessi deciso di abbandonare gli studi non avrei mai frequentato il corso di calligrafia e i computer oggi non avrebbero le stupende caratteristiche grafiche che hanno. Ovviamente quando ero all'università era impossibile capire come si sarebbero disposte in futuro le tessere del mosaico. Ma tutto mi apparve chiarissimo dieci anni dopo quando ripensai a quell'esperienza al college.
Il modo in cui si dispongono le tessere dando forma al mosaico della nostra esistenza non si può prevedere, si può capire solo a posteriori. Bisogna avere fiducia, credere che in futuro ogni tessera andrà al suo posto. Bisogna credere in qualcosa - il proprio coraggio, il destino, la vita, il karma, qualunque cosa. È un atteggiamento che mi ha sempre accompagnato e che è stato decisivo nella mia vita.

La seconda storia riguarda l'amore e la perdita. Sono stato fortunato - ho trovato ciò che ho amato quando ero molto giovane. Io e Woz creammo Apple nel garage dei miei quando avevo 20 anni. Lavorammo sodo e nel giro di dieci anni Apple divenne un'azienda da 2 miliardi di dollari con oltre 4000 dipendenti. Avevamomessosulmercatolanostrapiù importante creazione - il Macintosh - un anno prima. Avevo appena compiuto 30 anni. Proprio quell'anno fui licenziato. Come si può essere licenziati da una azienda che hai fondato? Semplice: quando Apple cominciò a crescere assunsi una persona che, a mio giudizio, aveva tutte le capacità per gestire l'azienda insieme a me e per un anno circa le cose andarono bene. Poi cominciammo ad avere idee divergenti sul futuro e si creò una situazione insostenibile. Il consiglio di amministrazione si schierò dalla sua parte. Così, a 30 anni, fui messo alla porta. E in maniera molto plateale. Tutto quello che contava nella mia vita era scomparso. Fu un'esperienza tremenda.
Per qualche mese non seppi cosa fare. Mi sentivo come uno che ha tradito la propria generazione di imprenditori, uno che in questa staffetta aveva lasciato cadere a terra il testimone ricevuto da altri. Vidi David Packard e Bob Noyce e mi scusai per quello che avevo combinato. Il mio fallimento era sotto gli occhi di tutti e pensai persino di cambiare aria, di andarmene da Silicon Valley.
 
Ma lentamente un pensiero cominciò a farsi strada dentro di me - amavo ancora il mio lavoro. Quello che era successo alla Apple non aveva modificato questa realtà. Ero stato respinto, ma ero ancora innamorato.E così decisi di ricominciare. Allora non ero in grado di capirlo, ma essere stato licenziato dalla Apple fu la cosa migliore che potesse capitarmi. Alla pesantezza del successo subentrò la leggerezza di essere nuovamente un principiante, uno che non ha certezze. Grazie a questo iniziò per me uno dei periodi più creativi della mia vita.
Nei cinque anni che seguirono fondai una società chiamata Next, un'altra azienda di nome Pixar e mi innamorai di una donna straordinaria che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film d'animazione interamente realizzato al computer, Toy Story, e oggi è leader mondiale nel settore del cinema di animazione. In maniera persino sorprendente la Apple acquistò la Next. Io tornai alla Apple, la tecnologia sviluppata alla Next è il cuore dell'attuale rinascimento della Apple. E Laurene ed io abbiamo una famiglia meravigliosa.
 
Non accontentarsi e cercare - Sono certo che nulla di tutto questo sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. È stata una medicina dal sapore amaro, ma credo che il paziente ne avesse bisogno. Talvolta la vita ti colpisce con una bastonata. Non scoraggiatevi. Sono convinto che la forza di andare avanti mi è venuta dal fatto che amavo quello che facevo. Dovete scoprire cosa amate. E questo vale per il lavoro e per la vita personale.
Il lavoro occuperà gran parte della vostra vita e per essere veramente soddisfatti dovete fare qualcosa di veramente buono. E per fare qualcosa di veramente buono dovete amare quello che fate. Se non l'avete ancora trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi.Come capita sempre nelle   faccende di cuore, quando avrete trovato ciò che amate ve ne accorgerete immediatamente. E come capita nei rapporti profondi, le cose col passare degli anni non fanno che migliorare. Quindi continuate a cercare finché non troverete quello che cercate. Non accontentatevi.

La terza storia riguarda la morte. A 17 anni mi capitò di leggere una frase che diceva più o meno: "Se vivrete ogni giorno come se fosse l'ultimo , un giorno sicuramente avrete avuto ragione". Questa frase mi colpì e da allora, negli ultimi 33 anni, ogni mattina mi sono guardato allo specchio e mi sono chiesto: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che mi accingo a fare?". E quando la risposta è stata "no" per troppi giorni di seguito, ho sempre capito che dovevo cambiare qualcosa.
Ricordare che presto morirò è stato lo strumento che più di ogni altro mi ha aiutato a fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto - le aspettative, l'orgoglio, la paura di fallire - scompare rispetto alla morte lasciando solo ciò che veramente conta. Ricordare che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare la trappola di pensare che abbiamo qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione di non seguire il proprio cuore.
 
La diagnosi del tumore - Circa un anno fa mi hanno diagnosticato un tumore. Alle 7.30 del mattino mi hanno fatto una Tac che ha chiaramente evidenziato un tumore al pancreas. Non sapevo nemmeno cosa fosse il pancreas. I medici mi dissero che si trattava di un tipo di tumore generalmente incurabile e che mi restavano dai tre ai sei mesi di vita. Il mio medico mi consigliò di tornare a casa e di sistemare tutte le mie cose. Che è il modo in cui i medici ti dicono che devi prepararti a morire.In poche parole significa dire ai propri figli in pochi mesi tutto quello che pensavi di poter dire loro nei dieci anni seguenti. Significa lasciare le cose in modo da non creare problemi alla tua famiglia. Significa dire addio a un po' di gente.
Quella diagnosi mi ha accompagnato tutti i giorni. Quello stesso giorno, verso sera, mi fecero una biopsia. Mi infilarono un endoscopio in gola, giù fino allo stomaco e all'intestino e con un ago prelevarono alcune cellule tumorali dal pancreas.Io ero sotto anestesia, ma mia moglie mi disse che quando guardarono le cellule al microscopio i medici scoppiarono a piangere perché si trattava di una forma rarissima di cancro che si poteva curare con un intervento chirurgico. Mi hanno operato e ora sto bene.
Non sono mai andato più vicino alla morte e spero che non mi capiti di nuovo almeno per qualche decina di anni. Proprio perché sono sopravvissuto a questa esperienza credo di potervi dire quello che sto per dirvi con maggiore convinzione di quella che avevo quando la morte era un concetto puramente astratto: nessuno vuole morire. Nemmeno quelli che desiderano andare in paradiso vogliono morire.
Eppure la morte è la nostra comune destinazione, nessuno è mai sfuggito. Ed è così che deve essere perché la Morte è la più geniale invenzione della Vita. È il fattore di cambiamento della Vita.Spazza via il vecchio per far posto al nuovo.Ora il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano poco alla volta diventerete il vecchio e verrete spazzati via. Mi dispiace di essere così drammatico, ma è la verità.

La via giusta nel cuore e nell’intuito - Il tempo che vi è dato è limitato; non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Cercate di non finire prigionieri del dogmatismo, che equivale a vivere in base ai principi di altri. Non permettete che il rumore delle opinioni altrui soffochi la voce che sale dal vostro Io. E ciò che più conta: abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e il vostro intuito che già sanno, in una certa misura, cosa volete diventare davvero. Tutto il resto è secondario.
Quando ero giovane c'era una straordinaria pubblicazione, TheWholeEarth Catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. L'aveva creata, con un tocco di personale poesia e non lontano da qui, a Menlo Park, un certo Steward Brand. Eravamo sul finire degli anni Sessanta, prima dei personal computer. Allora si faceva tutto con le macchine per scrivere, le forbici e le Polaroid. Era una specie di Google su carta stampata, 35 anni prima che Google facesse la sua comparsa: una pubblicazione idealistica che forniva strumenti di grande precisione e nozioni fantastiche. Stewart e i suoi pubblicarono diversi numeri. Poi, quando capirono che il ciclo era terminato, fecero uscire un ultimo numero. Eravamo verso la metà degli anni Settanta e avevo la vostra età. Sul retro della rivista c'era la foto di una strada di campagna alle prime luci dell'alba, il tipo di strada che potreste vedere anche voi se foste così avventurosi da alzarvi presto per fare l'autostop. Sotto la foto la didascalia diceva: "Continuate ad aver fame. Continuate ad essere folli". Era il loro messaggio di addio. Continuate ad aver fame. Continuate a essere folli. È un augurio che ho sempre fatto a me stesso. Ed è lo stesso augurio che faccio a voi nel giorno della laurea.

lunedì 10 ottobre 2011

This is your life.

This is your LIFE.
Do what you love
and DO IT OFTEN.
If you don't like something,
CHANGE IT.
If you don't like your job,
QUIT IT.
If you don't have enough time, STOP WATCHING TV.
If you are looking for the love of your life, STOP;
They will be waiting for you when you start doing things you love.
STOP OVER ANALYZING,
All emotions are beautiful
when you eat, APPRECIATE, every last bite.
LIFE IS SIMPLE.
Open your mind, arms, and heart to new things, and people, WE ARE UNITED IN OUR DIFFERENCES.
Ask the next person you see, what their passion is, and share your inspiring dream with them.
TRAVEL OFTEN; GETTING LOST WILL HELP YOU FIND YOURSELF.
Some opportunities only come once, seize them.
LIFE IS ABOUT PEOPLE YOU MEET, and the things you create with them.
SO GO OUT AND START CREATING.
Life is short.
LIVE YOUR DREAM and SHARE YOUR PASSION.


http://miss-swiss.com/2011/03/life-love/

domenica 2 ottobre 2011

Il cuore che ride

La tua vita è la tua vita
non lasciare che le batoste la sbattano
nella cantina dell'arrendevolezza.
Stai in guardia
ci sono delle uscite
da qualche parte c'è luce.
Forse non sarà una gran luce
ma vince sulle tenebre.
Stai in guardia
gli dei ti offriranno delle occasioni
riconoscile, afferale.
Non puoi sconfiggere la morte
ma puoi sconfiggere la morte in vita
qualche volta.
E più impari a farlo di frequente
più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita
sappilo finchè ce l'hai
Tu sei meraviglioso
gli Dei aspettano di compiacersi in te.

Charles Bukowski

giovedì 22 settembre 2011

Ogni persona cammini libera su questa terra..

La superficie della terra è la nostra proprietà comune, nessuno di noi ha maggiore "diritto" di occuparla rispetto a qualsiasi altro membro della specie umana. E così, in ultima analisi, nel momento in cui i limiti della dispersione si faranno sentire, non ci sarà altra soluzione che vivere insieme e sopportarci a vicenda.

Zygmunt Bauman

lunedì 19 settembre 2011

Se mi chiamassi.. - Salinas

Se mi chiamassi, sì,
se mi chiamassi. 
Io lascerei tutto,
tutto io getterei:
i prezzi, i cataloghi,
l'azzurro dell'oceano sulle carte,
i giorni e le loro notti,
i telegrammi vecchi
ed un amore.
Tu, che non sei il mio amore,
se mi chiamassi! 
E ancora attendo la tua voce:
giù per i telescopi,
dalla stella,
attraverso specchi e gallerie
ed anni bisestili può venire. 
Non so da dove.
Dal prodigio, sempre.
Perché se tu mi chiami
- se mi chiamassi, sì, se mi chiamassi -
sarà da un miracolo,
ignoto, senza vederlo. 
Mai dalle labbra che ti bacio,
mai dalla voce che dice: 
"Non te ne andare". 

Pedro Salinas

venerdì 16 settembre 2011

Gravidanza

Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall'altro quanto l'essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera.

Erica Jong

mercoledì 14 settembre 2011

Expertise

L'expertise produce o mira a produrre effetti depoliticizzanti. [..] In sostanza, ogni qualvolta un'affermazione si fregia di tecnicità o fattualità essa viene tentativamente sottratta alla discussione e pur provenendo da un foro pubblico per antonomasia, quello scientifico, paradossalmente diviene una faccenda privata (un affare degli esperti, appunto) o una cosa fuori questione (perché così hanno decretato gli esperti). Questo però, appunto, tentativamente.

Luigi Pellizzoni

domenica 11 settembre 2011

Non-luoghi /1

L'urbanizzazione del mondo è accompagnata da cambiamenti che sono in rapporto con l'organizzazione dei flussi, le migrazioni e gli spostamenti di popolazioni, il confronto fra ricchezza e povertà, ma che più in generale possono essere considerati un'espansione del consumo. In questo senso aeroporti, centri commerciali, autostrade e supermercati sono dei non-luoghi: infatti, la loro vocazione principale non è territoriale, non è di creare identità individuali, relazioni simboliche e patrimoni comuni, ma piuttosto di facilitare la circolazione (e quindi il consumo) in un mondo di dimensioni planetarie.

Marc Augé

9/11 /2

Il crollo delle torri del World Trade Center e l'incendio al Pentagono sono quel tipo di avvenimenti che ciascuno pensa destinati a mutare il corso della storia, senza peraltro sapere in quale direzione. Momento raro, intenso, veglia d'armi, attesa. Dopo il primo istante di stupore, affiorano le consuete domande che seguono eventi drammatici, alcune relative al passato (chi è stato? perché?), altre al futuro, e tra queste, alcune più inquiete, rassegnate e passive (che cosa accadrà?), altre già più di ordine strategico (che fare? come?). Ciascuna di queste domande coinvolge diversi aspetti. Il loro significato emerge solo moltiplicando gli interrogativi, le considerazioni, le ipotesi. Tutto a un tratto è possibile avere l'impressione che la concatenazione delle cause e degli effetti si estenda progressivamente a tutto lo spazio planetario. Il nostro pianeta ci appare insieme piccolo e pericoloso. La sensazione di trovarsi in trappola, ordinaria e legittima quando colpisce i rifugiati e gli esuli di tutto il mondo, si diffonde anche all'interno delle cosiddette regioni sviluppate. Tuttavia, gli attentati di New York e Washington rivelano anzitutto una situazione preesistente, situazione che l'annientamento di qualche gruppo terroristico o il rovesciamento dei regimi che li sostengono non saranno sufficienti a cambiare. La paura può rendere ciechi. Ma può anche aprirci gli occhi su una realtà che normalmente guardiamo senza vedere.

Marc Augé

9/11 /1

George Orwell once wrote that, "It's not a matter of whether the war is not real, or if it is, Victory is not possible. The war is not meant to be won, it is meant to be continuous. Hierarchical society is only possible on the basis of poverty and ignorance. This new version is the past and no different past can ever have existed. In principle the war effort is always planned to keep society on the brink of starvation. The war is waged by the ruling group against its own subjects and its object is not the victory over either Eurasia or East Asia but to keep the very structure of society intact."

Tratto da Fahrenheit 9/11

martedì 6 settembre 2011

Guerra e pace/1

"È un brutto affare, eh?"
"Che brutto affare, padre?"
"La moglie!" rispose il vecchio principe secco e allusivo.
"Non capisco", disse il principe Andréj.
"Ma non c'è niente da fare, caro mio", disse il principe, "sono tutte uguali. Disammogliarti non puoi. Non aver paura: non lo dirò a nessuno; ma tu lo sai da te."

domenica 4 settembre 2011

13 spunti per la vita


1 -Ti amo non per chi sei ma per chi sono io quando sono con te.
2 -Nessuna persona merita le tue lacrime, e chi le merita sicuramente non ti farà piangere.
3 -Il fatto che una persona non ti ami come tu vorresti non vuol dire che non ti ami con tutta se stessa.
4 -Un vero amico è chi ti prende per la mano e ti tocca il cuore.
5 -Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto accanto e sapere che non l’avrai mai.
6 -Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.
7 -Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo.
8 -Non passare il tempo con qualcuno che non sia disposto a passarlo con te.
9 -Forse Dio vuole che tu conosca molte persone sbagliate prima di conoscere la persona giusta, in modo che, quando finalmente la conoscerai, tu sappia essere grato.
10-Non piangere perché qualcosa finisce, sorridi perché è accaduta.
11-Ci sarà sempre chi ti critica, l’unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.
12-Cambia in una persona migliore e assicurati di sapere bene chi sei prima di conoscere qualcun’altro e aspettarti che questa persona sappia chi sei.
13-Non sforzarti tanto, le cose migliori accadono quando meno te le aspetti.

Gabriel Garcia Marquez

giovedì 1 settembre 2011

lunedì 25 luglio 2011

Pazzia


Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le Ferrovie dello Stato.
Giulio Andreotti

Some crazy people believe to be Napoleon themselves, other ones believe they can turn around italian public railway company.

sabato 9 luglio 2011

Questioni di razza

Io appartengo all'unica razza che conosco, quella umana.

I belong to the only race I know, the human race.

Albert Einstein

mercoledì 6 luglio 2011

Agnosticismo come solitudine

L'agnostico è scettico, solitario, un outsider. Ha un orientamento meno dogmatico che concreto, la sua visione del mondo è meno una confessione di fede che – come già per Thomas Huxley – un metodo critico, un punto di vista sperimentale. L'agnostico tende a porre delle riserve, tende al provvisorio. Non ama i fiancheggiatori e i seguaci, le «grandi convinzioni», i forti nella fede e le teste vuote di ogni genere. Non fonda partiti e sette, non organizza missioni e non paga funzionari. Il mondo per lui non è così univoco come per gli ortodossi di ogni provenienza e provincia. È più incline a mettere in dubbio che a dire di sì, più all'obiezione e spesso anche alla ripulsione che a un qualsivoglia consenso, più alla demolizione degli idoli che all'antropolatria, e la realtà, tutto intorno al globo, gli fornisce conferme.
Karlheinz Deschner

venerdì 1 luglio 2011

Colite e psicosomatica

Nella prospettiva psicosomatica la malattia rappresenta il miglior equilibrio, la migliore soluzione che l’individuo è riuscito a trovare per far fronte al disagio.
Attraverso la malattia il nostro corpo ci comunica che qualcosa nel nostro modo di essere, di pensare, di relazionarci al mondo, alle persone con le quali interagiamo deve cambiare.


Raffaella Marseglia

lunedì 13 giugno 2011

sabato 4 giugno 2011

Umanità

L'uomo finisce dove comincia il soldato.

The man lasts until the soldier begins.

Fonte ignota

martedì 31 maggio 2011

klochov

Non possiamo più - ci disse - ritirarci. Abbiamo Mosca alle spalle.

We can't - (s)he said - pull back. Moscow is in back of us.

Franco Fortini,
Composita Solvantur

Uomini

Nella vita abbondano i maschi ma scarseggiano gli uomini.

There are a lot of males, but not so many men.

Bette Davis

lunedì 30 maggio 2011

Partigianeria

Vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L'indifferenza è il peso morto della storia.

To live is to be partisan. The only men can't exist. To live truly is to be citizen, and partisan. [..] For this reason I hate the apathetics. The indifference is the dead weight of the history.

Antonio Gramsci

lunedì 23 maggio 2011

Ebano

Questo libro non parla dell'Africa, ma di alcune persone che vi abitano e che vi ho incontrato, del tempo che abbiamo trascorso insieme. L'Africa è un continente troppo grande per poterlo descrivere. È un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo. È solo per semplificare e per pura comodità che lo chiamiamo Africa. A parte la sua denominazione geografica, in realtà l'Africa non esiste.

In reality, except as a geographical term, Africa doesn't exist.

Ryszard Kapuscinski

domenica 22 maggio 2011

Amore materno

L'amore materno è una misturia miracolosa che Dio moltiplica mentre la divide.

Victor Hugo

giovedì 19 maggio 2011

Chiusura

Quando ti barrichi, è vero che nessuno può entrare, ma neanche tu puoi uscire.

When you close your door, you not only prevent people from coming in, but you prevent yourself from going out.


Gaia Grossi

mercoledì 18 maggio 2011

Sociologia

Coloro che hanno la fortuna di dedicare la propria vita allo studio del mondo sociale non possono restare in una posizione neutrale e indifferente, distaccata dalle lotte che hanno come posta in gioco le sorti stesse di questo mondo.

Pierre Bourdieu

lunedì 16 maggio 2011

Consigli

Si sa che la gente dà buoni consigli, sentendosi come Gesù nel tempio. Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare il cattivo esempio.

Cristiano De André

lunedì 9 maggio 2011

maternità

Decidere di avere un figlio è una scelta radicale. E' decidere di avere per sempre il proprio cuore che cammina per il mondo, fuori dal proprio corpo.

Elizabeth Stone

domenica 10 aprile 2011

Lettera a una professoressa

Quando il ragazzino di Lettera a una professoressa s'indigna che gli venga insegnata l'Iliade del Monti e sogna invece che gli si parli delle cose che lui conosce già perché fanno parte del suo mondo, in realtà si autocondanna a rimanere quel che è. Avremmo dovuto dirglielo [..] invece abbiamo concordato appieno con l'idea che sia male insegnare ai figli dei contadini le nozioni, la grammatica e la letteratura, e che sia invece bene insegnar loro esattamente quel che conoscono già. Peccato, un'occasione mancata. Per non dire un crimine contro gli umili.

Paola Mastrocola, tratto da "Togliamo il disturbo"

mercoledì 30 marzo 2011

Ripetitività

Ogni volta che sei tentato di fare le stesse cose, chiedi a te stesso se vuoi essere prigioniero del tuo passato o pioniere del tuo futuro.

Deepak Chopra

venerdì 11 marzo 2011

Until the color of a man's skin..

Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell'ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce.

Sandro Pertini